E’ il caso di essere sinceri: la vicenda di Debora Serracchiani fa rosicare tanti e credo sia giusto ammetterlo. L’exploit mediatico, si parva licet componere Obama*, non ha eguali nella storia politica recente: per molto meno, qualcuno avrebbe ipotecato la casa. La ragazza del web, come la presentano i soliti giornalisti che non sanno quello che scrivono, non stava sul web, non aveva un blog, né la pagina di Facebook (ora, però, ce l’ha, ovviamente). Ora, del web democratico, è la regina indiscussa e gli stessi che dicevano che il web non contava nulla (a cominciare da Bersani e Franceschini) si sono dovuti ricredere (avranno capito? Risponditore automatico: no). E’ praticamente una neofita dell’attività politica ed è diventata la rappresentante del famoso ‘territorio’. Ha detto quello che pensano tutti, ma l’ha detto bene, al momento giusto, senza giri di parole. Ha quasi quarant’anni, ma deve avere un ritratto tipo Dorian Gray in casa perché ne dimostra venticinque e dà un’immagine di novità che scalda il cuore. I giornali si sono subito appassionati, com’era giusto che fosse, e come il vostro affezionatissimo aveva capito prima di altri. E aveva previsto che l’avrebbero candidata alle Europee, perché il Pd ha bisogno di lei per nascondere un problema di idee ma anche di uomini (e di donne). Ora lei ci va (un po’ obtorto collo, par di capire) e farà una campagna elettorale da seguire con attenzione, che potrebbe avere anche un valore congressuale. Come dicevo anche di me stesso, si parvissima licet, quel me stesso che i giornali avevano reinventato per una decina di giorni, e che Matteo Renzi torna a proporre come candidato naturale alla segreteria nazionale (gli offrirò una cena quando presenteremo insieme il libro a Firenze, il 27 aprile): attenzione alle scorciatoie e al tutto-e-subito. Perché il nostro è certamente un problema di novità, ma di novità politica. Serracchiani correrà, insieme ad altri (come speriamo e come lei stessa si augura) per costruire qualcosa di nuovo che ancora non c’è. Non fermiamoci ai fenomeni, cerchiamo di aggredire la cosa in sé. E facciamolo insieme, altrimenti – passata la bolla – sarà gabbato anche il rinnovamento.
*Obama è indeclinabile, any sense.

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