Gasparri, che tanto se l’era presa per gli attacchi personali ricevuti per aver detto che l’elezione di Obama faceva felice Al Qaeda (sic), commenta con la consueta leggerezza il Facebook party di Veltroni: «Veltroni, che presto sarà cacciato dal vertice del Pd, dice poi che l’Italia reale è quella di Facebook. Rispettiamo la rete, ma noi pensiamo a poveri e famiglie. Veltroni è virtuale e la sua icona finale è quella del cestino». Ecco. A parte che ovviamente Veltroni non ha mai detto che l’Italia reale è quella di Facebook e che il governo B pensa pochissimo a poveri e famiglie, se è vero che il decreto anti-crisi è ridicolo, è il linguaggio adottato dal presidente dei senatori dell’ultradestra a farmi riflettere. Perché a me, in questi giorni, a Roma, sul tema fascisti e fogne, era venuto in mente un antico adagio, mentre sentivo parlare il sindaco un-pochino-ancora-fascista proprio di «fogne». Mi sembrava, però, «politicamente scorretto» evocarlo, l’adagio, e mi ero trattenuto. Gasparri no, non si trattiene. Salvo poi offendersi se qualcuno si esprime come lui. Spero tanto che arrivi una nuova classe politica in questo Paese.

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