Sapessi com’è strano… Caos calmo a Milano

Spazio ombelicale. Aut. Min. Rich.
Ieri, tra il Consiglio regionale e il convegno di Pedemontana sulla compensazione ambientale (un progetto di grande qualità, curato da Arturo Lanzani, Paolo Pileri e tanti altri, che farà più bella la Brianza), prima di buttarmi nel tour de force che da Nova mi ha portato a Cusano e poi a Vimercate (era mezzanotte e sono stato ‘brutalizzato’ dalle donne Pd in ragione, credo, di una concezione delle pari opportunità ancora del tutto malintesa) mi sono ritrovato, per un’oretta di pausa, su una panchina del parco Sempione. Una panchina verde. La gente, intorno, non si preoccupava di me, come pretende il copione. Avevo da finire un buon libro, l’ultimo Sofri (un capolavoro), e mi sono fermato. Proprio così: fermato. Del resto, c’è la pausa pasquale, e fino ad allora, credetemi, nessuno può sapere come andranno a finire le elezioni. Nemmeno gli oracoli. Prepariamoci a tre settimane di straordinaria intensità e godiamoci questo caos calmo. Dalla panchina verde le cose si vedono con maggiore chiarezza. Hanno un nitore abbacinante. E, quando c’è il sole, si può anche immaginare qualcosa di nuovo. Chi non si aspetta l’inaspettato, non troverà la verità, diceva un presocratico. Si può fare, intendeva dire, sommessamente, a tutti gli elettori dell’Egeo.

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