Sanità: l’assessore si scusa, ma non Cè ne può parlare

Prosegue la querelle Formigoni-Cè. Nonostante l’ennesima cena a casa di Berlusconi (alla presenza del futuro statista della Cdl, il figlio di Bossi Renzo), il caso Cè, come il caso Fazio, l’ennesima figuraccia intercontinentale powered by Berlusconi, sembra ancora in alto mare. Si parla di una lettera di scuse di Cè che si configurerebbe come il peggiore esito possibile della vicenda. A noi e ai lombardi, infatti, non interessa certo che Cè ritiri le sue accuse (che, com’è noto, attribuivano a Formigoni una logica di potere e non di servizio). Ci piacerebbe piuttosto capire a cosa Cè si riferisse per affermare una simile (gravissima) accusa. Da tempo i DS e l’Unione denunciano la logica spartitoria del centrodestra e il sistema di potere che Formigoni ha messo a punto nei dieci lunghi nei quali ha presieduto la Regione. La Lega, per amor di coalizione, non vuole andare fino in fondo e conserverà il segreto della Sanità lombarda ancora per un po’. Almeno fino alla prossima cena di Arcore.

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