Se occupano genitori e insegnanti

Mentre il governo Berlusconi si squaglia, la società italiana sembra reagire. Non solo da un punto di vista elettorale. Intendo dire da un punto di vista politico. E’ il caso della mobilitazione milanese di insegnanti e genitori che hanno – credo per la prima volta nella storia della Repubblica – ‘occupato’ (pacificamente) si intende, le scuole dei loro bambini e alunni.
Si tratta di un fatto che non ha valore solo per il costume politico. Secondo me, è una piccola rivoluzione della politica di oggi. All’insegna dell’autorganizzazione ma anche e soprattutto di un nuovo senso civico, di una passione civile che si traduce in iniziativa politica e in azioni concrete. E si caratterizza per l’attenzione, ma anche per la capacità di proposta.
Se il centrosinistra vuole riconquistare Milano, con una proposta politica di qualità, deve ripartire da questi genitori e da questi insegnanti. E spiegare loro che si troverà un modo e un metodo per coinvolgerli nel governo della città. Per ridare una dignità alla città e ai cittadini, che spesso hanno molto da dire, ma non sanno – davvero – come fare. Occupiamoci degli occupanti, se vogliamo vincere.

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