Anche ad Arcore

Rispettato il programma di una giornata densa di appuntamenti, torniamo a casa con buone notizie. Il distacco si assottiglia sempre di più, e la distanza tra Unione e Cdl è sempre più piccola anche qui in Lombardia. Ce lo dicono i dati dei sondaggi commissionati a livello regionale, ma ce lo dice soprattutto l’atmosfera che ci accompagna. Ci sembrano sempre più ‘motivati’ i compagni – che si confermano ottimi cuochi, anche a Muggiò (polpette difficili da dimenticare, a cura di Amalia) -, ci paiono sempre più attente e curiose le persone, in una campagna che non sta certo coinvolgendo l’intero corpo elettorale, ma che di giorno in giorno si fa più appassionante soprattutto dalla nostra parte. E non si tratta solo di zone rosse: si parla della Lazzate dell’incredibile leghista Cesarino Monti (l’iperpopulista della Mittelbrianza), della Seveso in mano al centrodestra (ma con un’attivissima sezione dei DS), della voglia di riscatto dei desiani, che chiedono un cambiamento radicale, dopo la parentesi di cinque anni della destra di Pugliese. E anche Arcore, scottata dalla fine dell’esperienza di Nava sindaco di un centrosinistra allargato, sembra reagire nel migliore dei modi, e confermare che Berlusconi anche questa volta non vincerà nella sua città. E magari neanche nella ‘sua’ Regione.
La mia impressione è che le persone vogliano più normalità e più serenità e si attendano semplicemente proposte concrete (e plausibili) per rimettere in sesto le cose. Lo chiedono Montezemolo e Confindustria, ma lo chiede il pensionato, il lavoratore dipendente, l’artigiano. E lo chiedono, con parole magari diverse, anche gli imprenditori più sensibili. Anche ad Arcore.

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