A proposito di manifesti e di abusivismi. Noi attacchiamo i nostri manifesti esclusivamente nei nostri spazi. Loro li attaccano su ogni plancia e in ogni spazio – libero o occupato, poco importa. Lungo la strada della stazione, si possono ‘ammirare’ due civati e una trentina di Ponzoni. Che i cittadini sappiano che è una plateale scorrettezza, e non un segno di maggior attivismo dello schieramento della destra. Fa parte della loro cultura politica farsi beffe delle regole e regolarsi, piuttosto, i conti tra di loro, alla ricerca di un posto al sole, costi quel che costi. Ecco allora a Monza e in Brianza la dialettica Pisani-Ponzoni, che sicuramente non passerà alla storia della politica, ma verrà ricordata come il più vistoso spreco di denaro per un’elezione regionale, all’insegna del copri tu che copro anch’io, a nocumento della campagna elettorale degli altri, che di soldi da spendere ne hanno meno e che per di più i pochi soldi che spendono finiscono dietro le facce di Pisani e di Ponzoni.
Anche questa storia dei manifesti ci ricorda – ove ve ne fosse ancora bisogno – che il centrosinistra è lo spazio politico delle regole e del rispetto del pluralismo: di là c’è semplicemente il contrario.
Ai candidati della destra chiedo di prendere in mano il regolamento elettorale e, per una volta, di rispettarlo. Credo che anche i lori elettori, alla fine, apprezzerebbero. E che si darebbe un’immagine della politica un po’ diversa dalla corsa sfrenata verso la poltrona.

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