Il catalogo lo trovate a questo indirizzo o potete scaricarlo cliccando qui

Girano in città a fini puramente elettoralistici (nel senso deteriore) alcuni volantini che accusano la Giunta Faglia di non avere mantenuto le promesse.

Attaccano, per non avere nulla da proporre in alternativa.

Screditano, senza riferire elementi che precisino la loro critica.

Si tratta di un’operazione ovviamente legittima, anzi per certi versi addirittura auspicabile, essendo il primo segnale di vita di un’opposizione che dopo il giugno 2002 è letteralmente sparita dalla città, asserragliandosi in consiglio comunale (dove l’atteggiamento è, per la verità, molto simile al testo dei volantini presentati).

Certo ritardi, incomprensioni e limiti ci sono pur stati nel lavoro di Faglia e dei «suoi» (meglio, dei «nostri») in questi due anni. Servono a poco le giustificazioni che fanno riferimento allo stato comatoso in cui la macchina comunale è stata consegnata alla nuova amministrazione, all’inconcludenza perfetta della giunta precedente, alla difficoltà di governare un Comune ai tempi di Berlusconi e del suo governo che letteralmente affama gli enti locali.

C’è da dire però, a chiare lettere, che – nonostante tutto questo – la Giunta Faglia ha governato realizzando molto.

Per questo, in occasione del suo secondo anniversario, abbiamo voluto mettere in fila le 100 cose più importanti (dal nostro punto di vista) che la Giunta Faglia ha messo in campo in questi 24 mesi di lavoro. Si tratta di soluzioni che, se bene analizzate, sono destinate a cambiare il volto della città, fin da oggi o dai prossimi mesi, e che ci condurranno ad aver fatto qualcosa di bello (e di centrosinistra, come si suole chiedere) per una città, sicuramente più bella e più viva di quella che avevamo trovato.

Il catalogo è certamente parziale e non riesce di per sé a raccontare il lavoro che ha consentito alla Giunta di arrivare ai provvedimenti indicati: è però qualcosa di importante per capire quale è il senso di una Giunta che lavora molto e bene e molto meglio di quelli che l’hanno preceduta.

Se così non fosse, non sarebbero dei volantini elettorali a impensierirci, ma la preoccupazione di non avere fatto quello che avevamo promesso.

Per ora, ci sembra, non è così.

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